Naturale, sano ed equilibrato. Queste sono solo tre aggettivi che possono essere usati per definire le tante proprietà che caratterizzano l’olio extravergine di oliva. Usato sin dall’antichità, oggi l’olio extravergine è uno degli alimenti più ambiti e apprezzati al mondo, ma è anche uno dei più discussi.
Tra caratteristiche organolettiche specifiche, tipologie di spremitura e le problematiche legate alla sua falsificazione, ecco tutti i segreti dell’olio extravergine di oliva.
Perché un olio extravergine d’oliva presenti e offra le caratteristiche organolettiche da tutti decantate, è necessario che l’oliva venga spremuta a freddo entro le 48 ore successive alla raccolta. Questo dettaglio non è affatto superficiale perché solo con il procedimento a freddo, si possono garantire gli standard di qualità, le proprietà nutrizionali e il gusto tipico dell’olio extravergine di oliva.
In particolar modo, si possono mantenere inalterati i polifenoli, una delle sue componendi organolettiche più importanti.
Un olio premuto a freddo, infatti, conserva inalterate non solo tutte le proprietà organolettiche, ma anche quelle del gusto e della giusta acidità che lo qualificano come eccellenza alimentare.
Non si deve, però, confondere la spremitura a freddo con le pratiche di spremitura tradizionali eseguite con macine di pietra o simili. Questo procedimento di estrazione dell’olio, infatti, segue tutte le direttive della moderna prassi olearia, con macchinari all’avanguardia in grado di estrarre l’olio direttamente dalla pasta di olive. La particolarità che fa la differenza risiede tutta nelle temperature massime raggiunte durante il processo di estrazione stesso.
Se la più comune spremitura a caldo, infatti, permette di ottenere una maggior quantità di olio, è stato dimostrato in laboratorio come il superamento di una specifica temperatura sia in grado di alterare non solo le proprietà organolettiche, ma anche lo stesso gusto e il grado di acidità pungente dell’olio extravergine.
Quindi la spremitura a freddo, per essere tale, non può superare mai la soglia dei 27 gradi centigradi durante tutto il processo di estrazione, anche se questo comporta, di fatto, una minore produzione di olio rispetto a quello ottenuto da una spremitura a caldo.
Si legge, spesso, anche la dicitura “olio extravergine estratto a bassa temperatura“. Anche in questo caso si tratta di una spremitura a freddo che, però, raggiunge delle temperature leggermente più alte, comprese tra i 27 e i 30 gradi centigradi.
Questa leggera differenza non altera significativamente i valori e le proprietà dell’olio e si rifà all’antica tradizione olearia che vedeva dei 30 gradi centigradi la soglia entro la quale operare. Di fatto, però, non può essere definita una spremitura a freddo, ma un metodo che permette di ottenere una quantità un po’ più significativa di olio da un medesimo quantitativo di olive.